VI.III. Ricominciamo a casa di Luigi una pala di pizza in 5: Rosita è con noi. Samuele per ora si tira fuori e sorride. Che dite? Prevede una schiacciante vittoria paterna o si sta già burlando di lui?
Ci attende Java, gioco di Kiesling e Kramer. Da anni è in cima alla mia libreria, incellofanato e mai aperto, perché qualcuno sulla Tana dei Goblin l’ha etichettato come “simile agli scacchi”. I miei avversari l’hanno finora boicottato per me: una misera seconda nazionale, 1549 di punteggio ELO FIDE. Mauro sottolinea “va bene recuperarlo ma proprio ora che è in vantaggio di due vittorie?” Vedremo se sarà profetico…
Java non è il linguaggio di programmazione e non è il caffè, è l’isola indonesiana con tanto di terrazze e risaie. E proprio qui, andremo a costruire i nostri villaggi, le nostre città, i nostri campi e i canali di irrigazione per il riso. Comporremo un alveare per cercare di dominare in altezza nelle città che si allargano piano piano con palazzi in festa e per avere in pianura il controllo delle pozze d’acqua. Sembra un Carcassonne 3D con le tessere che si sovrappongono.
Al via, 35 minuti a testa e sequenza di gioco MFDL. Mauro (in nero) apre con città da 2 e omino già al secondo livello. Francesco (il rosso) copia. Io (bianco) creo una città da 4, che diventa con Luigi (arancio) da 6. Qui c’è subito una escalation fino al decimo livello con tutti e 4 nel villaggio. Ancora non sappiamo bene come muoverci, ma piano piano prendiamo confidenza con i meccanismi. Io mi sposto isolato a nord sotto le montagne. Luigi entra nella città iniziale di Mauro e Francesco in quella di Luigi.
Francesco mostra presto a tutti come le pozze di irrigazione diano punteggio e crea un bel laghetto da 4: 12 punti per lui. Nelle mani successive le pozze si moltiplicano. Da copioni tiriamo su un acquitrinio almeno da 3: buttali 9 punti.
Francesco è comunque messo molto bene e ha un discreto vantaggio, ma rimane con i piedi per terra e ci ricorda come il conteggio finale dia una bella botta nei punteggi. Mi si accende la lampadina. Capisco che non devo dare fondo ai miei tasselli. Se si chiude all’esaurimento delle tessere da 3, il giro finale che è quello che ti permette di essere primo/secondo in molte città villaggio devi farlo avendo a disposizione delle mosse. Devi avere qualche tassello da uno o da due per salire di livello. Se non hai libertà di piazzare tessere sei spacciato. Mi accorgo con gioia che i miei avversari hanno poche, pochissime tessere. Può essere una estensione della regola d’oro “bisogna averne sempre uno in mano”.
Mi viene poi in mente un altro tema tattico a cui si può ricorrere se non preventivamente scongiurato: l’isolamento. Si isola un palazzo e se ne crea un altro nello stesso nucleo. Riesco ad isolare 2 palazzi: ottimi per il conteggio finale. Ed in effetti qui faccio sfracelli: i miei avversari sono quasi paralizzati ed io raccolgo oltre 50 punti.
Partita: D 104, M 91, F 87, L 74
Tempo: D 4, M 0, F 0, L -2. Luigi è andato lungo. M e F hanno usato tutto il loro tempo.
Mauro sorpassa quasi in volata Francesco. Luigi ben distanziato dietro. Ecco cos’erano quei ghignetti di Samuele: “riso… come me viè da ride”
Classifica generale: D 24, M 10, F 6, L 2